La prima colazione a casa e l’arte di organizzare meglio le giornate
Fare colazione a casa è il modo migliore per guarire l’ansia da mancanza di tempo. Continuate a leggere per capire come 15 minuti possano cambiare, letteralmente, la vostra giornata.
Torno sull’argomento perché mi sono resa conto che abbiamo un problema. Non tutti, certo, ma indubbiamente è un problema collettivo. Iniziare la giornata sentendosi già sopraffatti dagli impegni e in ritardo ancora prima di cominciare è una pratica piuttosto diffusa. E ora che l’anno sta per arrivare in fondo, e per alcuni l’idea di addobbare la casa e pensare ai regali non assomiglia necessariamente a qualcosa di piacevole, sento di dover dedicare questa pagina a qualche suggerimento per una migliore organizzazione del tempo. A partire dai primi minuti della giornata: quando ci svegliamo e ci concediamo una buona prima colazione.
Coloro che hanno pensato, leggendo questa frase, “beata te che hai tempo di fare la colazione, io sono sempre di fretta” possono mettersi comodi e continuare a leggere. Questa lettera è prevalentemente per voi (ma non solo).
Il mattino ha l’oro in bocca, dicevano le nostre nonne. Oggi credo che opterebbero per un più diffuso e democratico il mattino ha la fretta in tasca. Mi succede sempre più spesso di parlare con persone (donne, specialmente) che dichiarano di sentirsi in ritardo già nel momento in cui si svegliano. Lista delle cose da fare, sindrome da lunedì mattina. La sensazione è di essere già affaticati prima di iniziare. In ritardo prima di partire.
Lo ammetto, capita anche a me talvolta di avere l’ansia da prestazione. E di prendere un caffè in piedi in cucina mentre i figli entrano ed escono, il gatto reclama attenzione, il telefono inizia a lampeggiare di notifiche. Capita, ma solo raramente, per mia fortuna. Normalmente, sono felice di dire che le mie mattine partono bene e che la mia prima colazione è – in assoluto – il pasto che preferisco. Sia a casa che fuori. Sono piuttosto abitudinaria (come ho già detto), mi piace pianificare la giornata e iniziare con il caffè, e perché questo non sia solo un buon proposito, ma il mio modo di vivere, metto la sveglia di buon’ora. Faccio colazione in vestaglia perché ho imparato che mi dà modo di rimandare di qualche manciata di minuti il rituale del vestirsi, e mi fa partire con maggior lentezza. Ma questo da parte mia non vuole essere un consiglio, solo una confidenza. Il pigiama è di solito riservato alle giornate speciali (non lo so perché, ma l’abbinata camicia da notte + vestaglia è quella che funziona tutti i giorni, mentre il pigiama di seta è per le occasioni, diciamo così. La via di mezzo non l’ho mai contemplata).
Perché fare colazione a casa aiuta a sfruttare meglio la giornata
Concedersi di iniziare la giornata con i propri pensieri è il modo migliore per metterli in ordine. E soprattutto per fare “decluttering mentale” – ossia scartare quelli che non ci stanno. Che siate studentesse alle prese con l’istruzione, neomamme con bambini da allattare, donne in carriera, casalinghe o signore in pensione, quello che si definisce overthinking (pensare troppo) è un male tipico femminile e del nostro momento. La prima colazione fatta a casa, sedute al nostro tavolo, possibilmente in silenzio (quando i miei figli erano piccoli mi alzavo apposta mezzora prima) è il modo migliore per filtrare i pensieri, mettere in ordine le priorità, dividere l’importante dall’urgente e – intanto – nutrire il nostro cervello.
Poiché tutto quello che ho fatto nella mia vita sin qui è stato organizzato su un foglio bianco, scritto al mattino presto sotto forma di appunti e accompagnato da una tazza di caffè, sono convinta che senza il rituale della prima colazione tante decisioni non le avrei prese, le occasioni sarebbero passate accanto a me senza avere la possibilità di diventare opportunità concrete. Dedicare 15 minuti ogni giorno a raccogliere i pensieri è davvero la miglior pratica che io possa consigliare per far partire bene la giornata. E perché funzioni, il rituale deve svolgersi a casa (non necessariamente in cucina) ogni mattina, possibilmente con regolarità. Non cambierete il mondo, forse, ma cambierete il vostro modo personale di viverlo. In meglio.
Come migliorare la prima colazione
Quanto tempo serve per fare una buona colazione in settimana, prima della routine scuola / lavoro? Un quarto d’ora – nulla di più. Nel weekend il mio consiglio è di dare a questo pasto tutto il tempo che merita, anche mezz’ora, per iniziare a vederne i benefici sulla salute fisica e mentale.
Gli esperti dicono che se ripeti un’azione per 21 vole consecutive, diventa un’abitudine. Quindi potremmo dedicare l’intero mese di novembre a costruire le buoni abitudini di una giornata che non parte già in ritardo.
Metti la sveglia per tempo. È fondamentale saper stimare di quanto tempo hai bisogno. Non mi alzo mai subito, resto a letto una manciata di minuti (5, di solito) durante i quali metto a fuoco la giornata lentamente, ancora a occhi chiusi. Non si tratta di fare la rassegna delle cose da fare, ma solo di focalizzare l’attenzione sul risultato che desideriamo ottenere da quella giornata. A volte, è legittimo, potrebbe anche solo essere auspicarsi di arrivare velocemente a sera. Ma è l’idea di mettere su un buon caffé che mi fa uscire dal letto volentieri.
Prepara qualcosa di buono. Dolce o salata? La prima colazione del mattino dovrebbe essere neutra o salata, proteica, non dolce. Quindi caffelatte e biscotti non è una buona scelta, esatto.
Come già detto, di solito mangio un frutto, il caffè, poi il mio yogurt intero con il muesli che preparo da sola (tutto senza zuccheri aggiunti). Questa è la colazione di tutti i giorni. Quando opto per la colazione salata mangio una fetta del mio pane scuro (di solito a base di farina di segale e semi vari) con del burro di centrifuga e un po’ di sale (astenetevi vi prego dal dirmi che il burro fa male perché non mangiando mai, ma davvero mai, prodotti confezionati, le mie analisi del sangue sono cristalline nonostante il burro). Un’altra scelta, grassa ma non troppo, è l’abbinata pane + avocado e uovo in camicia. O ancora pane con due cucchiai di skyr condito con olio, sale e pepe. Nei giorni speciali mi piace preparare il pain brioche (la ricetta è qui) in modo da unire il dolce alla consapevolezza di aver scelto di persona ingredienti sani, naturali.
Faccio sempre colazione prima di vestirmi e truccarmi, sia per essere più comoda, sia perchè così so che se avrò fretta impiegherò meno tempo a scegliere le scarpe, non a mangiare in piedi senza masticare.
Scegliere bene gli ingredienti è fondamentale. Da dove arriva il caffè? È solo caffè, o nella cialda ci sono anche aromi chimici? Meglio farci attenzione. Lo stesso vale per il thé, che se è in bustina deve essere scelto con cura, perché se le foglie sono tritate, probabilmente state facendo un’infusione con gli scarti della lavorazione altrui.
Prediligere farine integrali, lavorate secondo tradizione, ed evitare i prodotti da forno confezionati è un altro consiglio utile. Se l’etichetta di quello che stai acquistando è troppo lunga, o se ci sono sigle o numeri che non comprendi, lascialo sullo scaffale. È meglio.
Il latte merita un discorso a parte (ci tornerò più avanti, promesso): deve essere fresco e possibilmente biologico (non UHT, cioè a lunga conservazione, per non perdere, oltre al sapore fresco, anche una buona parte di vitamine idrosolubili e liposolubili). Se preferisci latte vegetale (di mandorla, riso, soya per esempio) sceglilo biologico e non zuccherato. Se ami la confettura, acquista una marca che non aggiunga zucchero e che usi frutta di qualità, possibilmente biologica. Da bere? Quello che preferisci: thé o caffè, spremute di agrumi fresche o, se acquistate pronte, scegliendo quelle che sono di puro succo, senza zuccheri né additivi (sempre e solo nel banco frigo).
Ogni tanto, è anche bello concedersi una fetta di dolce per iniziare la giornata. Se è preparato in casa è sicuramente meglio, perchè sai cosa c’è dentro. In questa stagione la mia preferita è la torta di mele.
Novembre è in arrivo, e mi regala il primo camembert della stagione
Mentre il calendario sta scivolando sempre più velocemente verso la fine dell’anno, la pioggia che avevamo salutato con gioia ora ci annoia e le foglie gialle e rosse che ci circondano iniziano a essere troppo belle per guardarle senza quella strana sensazione di “mancanza di tempo”. Il mese in corso termina con questa settimana e novembre si apre come un mese ponte tra noi e il Natale. L’ultima notte di ottobre, come faccio sempre, taglierò il mio primo Camembert della stagione, preparerò il pane di segale e una zuppa calda con i porri, e quella sarà la mia cena, esattamente così da più di 25 anni. Non c’è momento migliore di questo periodo dell’anno per organizzare le idee e capire cosa desideriamo fare davvero degli ultimi due mesi del nostro anno. Io avrò del tempo libero e lo dedicherò alla preparazione della mia serie di video che si chiama The Holiday Season, in uscita qui su Substack dal 22 novembre [una parte dei contenuti saranno gratuiti e una parte a pagamento, avrete tutte le istruzioni per tempo in modo da poter scegliere cosa preferite].
Per ora, vi auguro una bellissima fine di ottobre e un sereno week end lungo.
I vostri commenti qui sotto saranno la mia lettura proprio in quei giorni.
A presto,
Csaba,leggerti o ascoltarti è un toccasana per la mia mente!GRAZIE
Cara Csaba, mi mancherà non leggere un suo libro quest'anno... ormai era diventata per me una bellissima tradizione da rispettare e che mi accompagnava nei mesi prima del Natale...
Spero davvero che lei torni a scrivere presto!